Storia dell’Ha’Penny bridge, raccolta sui muri di Dublino: separava ricchi e poveri sulle due sponde del fiume Liffey, nacque in sordina più di 200 anni fa ad opera degli Inglesi. Ma come si vede Dublino dall’Ha’Penny?
Lo avete attraversato in uno dei vostri soggiorni a Dublino? Direi che è inevitabile perché se volete passare, in centro da una riva all’altra del Liffey, il fiume che taglia in due la capitale della Repubblica di Irlanda. E allora posso chiedervi come si vede Dublino dall‘Ha’Penny? Io intanto vi racconto un po’di storia. Che ho trovato scritta in alcuni cartelli per le strade di Dublino.
1800: L’Ha’penny ha una funzione sociale che marca molto forti le diseguaglianze: separa la popolazione del sud della città da quella del nord, che, povera, non è in grado di pagare le tasse.
1829: Le cose cambiano: i cattolici, che nell’Irlanda dominata dagli inglesi erano una minoranza vessata e senza diritti, si emancipano. Inizia la costruzione della ferrovia. L‘Ha’Penny da simbolo estetico diventa un ponte utile al movimento.
1863: La Guinness decide di utilizzare il fiume Liffey per effettuare l’esportazioni di birra. I barili vengono trasportati su chiatte a vapore. Che diventano una splendida attrazione da vedere per la popolazione. Naturalmente dal ponte. La storica fabbrica della birra scura continuerà a effettuare questo tipo di trasporto per un secolo.
1913: Si tenta di demolire il ponte Ha’Penny per sostituirlo con una nuova struttura, che ospiti una installazione artistica. Il progetto fallisce.
1950: L’arte rimane però una caratteristica dell’Ha’penny. Andranno a suonare lì proprio i musicisti.
Oggi: Negli ultimi anni è oggetto di una tradizione che non suona nuova a noi italiani. Quella di attaccare sul Ponte un lucchetto come promessa di amore eterno.
E la leggenda del perché si chiamerebbe Ha’ Penny la sapete? Sarebbe quanto offerto da un ragazzino alla regina d’Inghilterra durante una sua visita a Dublino passando proprio sul Ponte: mezzo penny. Praticamente nulla. Quasi un presagio dell’indipendenza dell’Irlanda dalla Gran Bretagna, che sarebbe avvenuta di lì a poco.
Grazie a Gianluigi Fiori per l’immagine di copertina