Ilaria Susmel è un’amica carissima che dal 6 novembre sarà anche la mia compagna di viaggio nella lettura collettiva di Dolce Casa di Wendy Erskine. Qui racconta perché ha deciso di seguirmi
Fiumi di parole velocissimi
La mia amica Francesca è una grande lettrice di opere di autrici irlandesi contemporanee e, ogni volta che finisce un libro, mi manda un vocale Whatsapp. Io capisco il grado di gradimento dalla velocità con la quale parla: per una scrittrice, quotatissima, della quale non farò il celeberrimo nome, proferisce una parola ogni 20 secondi, e pure biascicata. Per Sweet Home/Dolce Casa di Wendy Erskine, mi sono piovute addosso fiumi di parole a velocità altissima, tanto che ho dovuto riascoltare i messaggi al rallentatore.
Un cambio di ritmo
Travolta da questo suo entusiasmo, mi sono scaricata l’e-book in Inglese ma, con la diffidenza e la flemma che mi contraddistinguono, centellinando le pagine – o le schermate che dir si voglia. Ebbene, ho presto cambiato ritmo anche io e sono rimasta conquistata da questi racconti, narrati con maestria anche tecnica da una vera storyteller, con personaggi che rimarranno molto a lungo nei pensieri e nella memoria di chi legge.
La scrittura che amo
Vengo da anni di letture joyciane e questo comporta che al momento io sia difficilmente soddisfatta non solo dalla qualità di quello che leggo, ma anche dal grado di active readership, di interazione con il testo che mi viene richiesto. Insomma, sarò anche masochista, ma non mi piace che mi si dica tutto: amo la scrittura di chi lascia spazio non solo all’analisi, ma anche all’interpretazione del testo.
Una scrittura come la tela del ragno
Ecco, Wendy Erskine fa proprio per me: pur non essendo scrittrice criptica o di difficile comprensione (anzi, la sua Belfast quotidiana e piccolo borghese emerge con tratti netti e precisi), ama incontrare i suoi lettori a metà strada, come lei stessa spiega, facendo sua la metafora della ragnatela, che George Eliot aveva usato in tutt’altro contesto. La scrittura, dice Wendy, è come la struttura della tela tessuta dal ragno, come i fili, ma altrettanto importanti sono gli spazi vuoti, gli intervalli non riempiti, che rappresentano ciò che andrà a colmare il lettore attivo. Che altro possiamo desiderare per iniziare un nuovo percorso di letture di gruppo, in un viaggio che darà voce alle varie Molly dell’Irlanda di oggi?
Ilaria Susmel