Cerca...
TOP
Blog

Danze irlandesi, di venerdì

Cosa mi spinge ogni venerdì, ci sia pioggia o no ad andare dall’altra parte della città a ballare danze irlandesi?

Se me lo avessero detto non ci avrei mai creduto

Danze irlandesi, di venerdì. Se me lo avessero detto non ci avrei mai creduto. Come tante cose della vita che ci sorprendono. E incredibilmente ci fanno stare bene. Credo sia qualcosa che abbia a che fare con l’elaborazione dei piccoli lutti della vita di tutti giorni: tu vorresti essere quella cosa o quella persona, lavori come una matta su te stessa o sul mondo perché quello che credevi fosse il tuo sogno possa accadere e poi … sbang. La vita ti sbatte addosso che le cose non stanno così. E devi rivedere tutto: la tua quotidianità, la tua scala di valori. Credetemi, se fate parte della mia generazione di quelli che sono nati alla metà degli anni Settanta del Novecento questa cosa c’entra molto con voi. E c’entra con le danze irlandesi? Sì, perché anche queste sono parte del capitolo: “stupisciti di te stessa”.

Un buon consiglio

L’input è stato esterno. Ed è venuto da una persona qualificata. “Secondo me dovresti provare con qualcosa come la danza”. Ed io in un nanosecondo ho realizzato: “Le danze irlandesi”. No la latino americana, che con tutto rispetto it’s not my cup of tea. Ma forse per me nata col patronimico “senso di responsabilità lo studio prima di ogni cosa” per quanto non una secchiona il capitolo danza non si è mai aperto. Certo, sì, da giovane mi piaceva a ballare alle feste di compleanno, ma muovendomi come mi pareva a me. Ma una disciplina con tanto di allenamento, passi, regole, non l’avevo mai voluta provare.

Sentirsi parte dell’amata Irlanda

Alla prima lezione volevo scappare dopo 20 minuti esatti. Probabilmente una crisi di ansia, senso di profonda inadeguatezza, mettiamoci i chili di troppo post pandemia che davanti allo specchio della sala delle prove si vedono tutti tutti. Al ventunesimo minuto credevo di essere finita mio malgrado a Ballando con le stelle, inteso come senso di disciplina dei passi da parte dei maestri. E la mia maestra, Denise, non c’entra niente con tutto questo, anzi lei mi incoraggia, anche quando io dico che posso dare di più e pretendo il 200 percento da me stessa, come sempre. Perché la settimana scorsa ho capito il cuore della bellezza delle danze irlandesi non sta nel fare bene un passo, perché, come dice sempre Denise: “alle feste nessuno vi verrà a fare un appunto su un passo che avete sbagliato”. Il cuore delle danze irlandesi sta nel sentirsi a proprio agio al punto tale che mentre balli cominci a esprimere la tua gioia coi piedi e con la voce con cui accompagni il ritmo della musica. Sta, ancora una volta, nell’andare. E sorridere con i tuoi compagni di ballo che se sono così pazzi dal trovarsi il venerdì sera con te in una sala di danza dall’altra parte della tua città forse anche loro stanno cercando quello che cerchi tu. Il ritmo della vita, la fratellanza in un passo.

P.S. La scuola di danza che frequentiamo è Gen’s d’Ys

Condividi l'articolo

«

»