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L’Irlanda in un poeta? Seamus Heaney

L’Irlanda in un poeta? Seamus Heaney. Ovvero la voce che più ha messo nelle parole un intero popolo. Introduzione alla sua opera, alle molte traduzioni in italiano e all’esposizione permanente che ha da poco riaperto a Dublino

L’Irlanda in un poeta? Seamus Heaney. Non me ne vogliano i fan di WB Yeats, amato anche dal poeta nato a Bellaghy. Ma Heaney è colui che ha incarnato l’Irlanda, ne ha costituito la coscienza, profonda. Ha trovato le parole per descriverla e perché gli irlandesi, di qualsiasi estrazione sociale, si identificassero nelle sue parole.

Una poesia in musica

Ho incrociato per la prima volta questo poeta ascoltando una sua poesia messa in melodia da Lisa Hannigan. La cantautrice originaria del Meath racconta di aver vissuto un periodo di grande crisi creativa, negli anni immediatamente precedenti l’uscita di At Swim (2016). Così ha cominciato a studiare la poesia di Heaney che l’ha letteralmente salvata. Ed è nata la trasposizione musicale di Anaorish, dedicata alla scuola frequentata da Heaney nel suo paese natale nella contea di Derry. La musica, come sempre, è un mezzo di salvezza. Combinata con la poesia ancora di più

L’opera di Heaney va dagli anni sessanta del Novecento ai primi anni 2000. Di recente è stato pubblicato in Italia Field Work, Lavoro sul campo per la traduzione di Leonardo Guzzo e Marco Sonzogni (Biblion Edizioni). Con questa pubblicazione l’Italia è il primo paese al mondo ad aver pubblicato integralmente l’opera di Heaney tradotta in Italiano e con testo a fronte. E non è un caso, perché Heaney amava l’Italia.

Mi piacerebbe, allora, che la Zuppairlandese vi portasse un po’ del mio amore per questo poeta. Per introdurlo a chi non lo conosce, vorrei portarvi a scoprire  l’esposizione permanente di Dublino Listen now again.

L’esposizione Seamus Heaney: Listen Now and Again

SItuata nei locali della Bank of Ireland, giusto a fianco al Trinity college, è un’ottima introduzione per comprendere lo spirito del poeta: ci sono le foto del conferimento del premio Nobel nel 1995 immagini della campagna in cui è cresciuto, la sua voce registrata risuona per le stanze e si possono ammirare alcuni memorabilia, come la sua scrivania.

Il personale di Listen now again è giovane e gentilissimo e risponde a tutte le domande dei visitatori, l’esposizione è anche un attivo centro culturale in cui ci sono gruppi di lettura delle poesie di Heaney e workshop molto interessanti. Durante il lungo lockdown dublinese del 2021 è stata data la possibilità di compiere anche compiere la visita virtuale. E ancora oggi che l’esposizione è aperta è possibile farlo.

In una delle ultime sale si assiste a una vera e propria chicca, che fa comprendere quell’attaccamento a Heaney da parte di tutto il popolo irlandese: il filmato di una partita di rugby in cui 40 mila spettatori si sono alzati in piedi e hanno recitato in coro una poesia di Heaney. Una testimonianza da lasciare senza fiato.

E non è un caso che sia il rugby, unico sport in cui non esiste un nord diviso dal resto dell’isola, a pagare questo tributo al poeta: Heaney durante i Troubles visse i tormenti del suo Nord Irlanda sulla pelle e dovette trasferirsi nella Repubblica di Irlanda, scelta che da alcuni non fu compresa.

Le ultime parole di Seamus Heaney, prima di morire sono state Noli temere, Don’t be afraid. Ora campeggiano sui muri di Dublino, come un eterno monito a tutto il Paese. E ad ogni singola persona.

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