Il nuovo disco delle irlandesi Saint Sister “Where I Should End” è stato presentato a Dublino con una serie di live set in un negozio nel quartiere di Smithfield. Gemma Doherty e Morgana MacIntyre hanno uno straordinario talento. Mario De Lucia ha assistito alla presentazione a Dublino e questo è il suo racconto.
Where I should end. Dove erano finite le Saint Sister, le sorelle di Irlanda in musica?
Le Saint Sister sono probabilmente una delle realtà musicali più interessanti che sia sbocciata sul suolo irlandese nell’ultimo decennio. Il duo è composto da Morgana MacIntyre (voce, synth e drum machine) e Gemma Doherty (voce, arpa).
Dopo un EP, Madrid, e un album Shape Of Silence (2018), nell’estate 2021 rilasciano il loro secondo lavoro discografico Where I Should End.
Come hanno lavorato le “Sorelle Sante” al nuovo disco? Per quanto l’opera compositiva sia uno sforzo condiviso, Doherty si occupa principalmente dell’arrangiamento, notevoli le parti registrate dalla Crash Ensemble, mentre MacIntyre è la responsabile delle liriche dell’album.
L’album si apre con una magnifica My Brilliant Friend, che è una citazione alla nostra Elena Ferrante. My Brilliant Friend è il titolo inglese de L’Amica Geniale.
Gemma e Morgana ammettono che la scrittrice italiana è stata una delle loro principali fonti di ispirazione durante il processo di scrittura dell’album. A questo brano seguono tre dei singoli che hanno anticipato l’album; Dynamite pubblicata già nel 2020 nel pieno del primo lockdown, Karaoke Song che racconta l’amicizia fra le due “sorelle” e la loro canzone preferita da cantare al Karaoke (Sex Bomb di Tom Jones) e la bellissima The Place That I Work che vede la partecipazione di Lisa Hannigan, loro grande sostenitrice e con la quale il duo collabora ormai da molti anni. A questo punto ci sono due inediti “Irish Hour” dalle sensazioni pienamente invernali e “Date Night”.
Nel documentario vengono raccontati gli inizi di Pinocchio, la visione dei due soci, le voci di chi lavora nella compagnia. E le difficoltà superate con quello spirito di sacrificio che è anch’esso elemento di unione tra i due Paesi.
A questo punto rispuntano altri due singoli: “Oh My God Oh Canada” il cui finale è dominato dalla grandiosità dell’orchestra Crash Ensemble i cui arrangiamenti, che si mesciono perfettamente con il synth di MacIntyre, sono stati magistralmente composti da Gemma Doherty.
La strada ora è spianata per il brano più sentito dell’album “Manchester Air” che racconta la sofferenza di una giovane donna irlandese che negli anni passati ha dovuto recarsi a Manchester per poter abortire una gravidanza indesiderata [l’aborto è stato legalizzato nella repubblica d’Irlanda solo con un referendum nel 2018 ed è tuttora difficile trovare medici che lo pratichino].
È proprio in Manchester Air che la Crash Ensemble dà il meglio di sè. L’album si conclude con “House 9” che funge da intro per “Any Dreams?” che contiene altre citazioni ad Elena Ferrante e il verso preferito di entrambe “ One of us waits, the other’s stuck And I can’t tell the difference” che descrive il senso di sospensione e ciclicità che Le Saint Sister volevano trasmettere con questo lavoro.
L’album è stato rilasciato ufficialmente il 25/06/2021 ed è stato presentato con un Listening Party al Bonobo (Smithfield, Dublino 7) e un temporary store in Drury Street (Dublino 2) aperto per tre giorni dal 24 al 26 Giugno. Le Saint Sister saranno successivamente presenti in negozi di dischi in Irlanda per promuovere l’album. Il giorno 25/06/2021 si sono esibite in un brevissimo show acustico presso il loro temporary store.
di Mario De Lucia, testo e foto