Abbiamo vissuto tre mesi come gli amanti di Irlanda. Qui, su Zuppairlandese, al plurale, perché non è solo la mia avvantura, ma la nostra: quella di chi ama l’isola di Smeraldo. Cosa ci attende nelle prossime settimane?
In forma di inizio
All’inizio ci fu un Night party: una serata per attendere assieme la messa on line del sito, tra musica, e che musica se a suonarla è Cochi Quarta, parole, di cui è maestra Ilaria Susmel. Non ci credete? Se non c’eravate riascoltatelo qui, era una notte di estate, il 15 giugno. Preludio al 16 giugno 2021, il giorno di nascita di Zuppairlandese.com.
Fin da subito ho pensato che la musica dovesse essere, soprattutto in questi primi mesi, al centro di questa divulgazione irlandese.
Ma ovviamente durante l’estate gli eventi sportivi mi hanno portato anche a raccontarvi come è andata l’Irlanda alle Olimpiadi e alle paralimpiadi. E così vi ho fatto scoprire Kellie Harrington, vera e propria workin’classe hero
Di calcio ed altre contese
Mi sono sinceramente divertita a ricostruire la storica rivalità tra Italia e Irlanda nel 1990 per poi approdare al grande amore per gli azzurri che a Dublino e dintorni è scoppiato durante gli Europei, complice la finale contro l’Inghilterra, mia troppo amata a queste latitudini per ovvie ragioni di dominio storic.
E adesso?
Adesso viene decisamente il bello. Grazie alle restrizioni delle misure pandemiche e alle nuove regole, si terrà il Salone del libro 2021 a Torino. Per la Zuppa è una occasione interessantissima per incontrare una delle voci più interessanti della letteratura contemporanea irlandese: Naoise Dolan. Vado a Lingotto felice di tornare in quello che per gli amanti dei libri è il più grande parco giochi. E, credetemi, è bellissimo tornare ancora una volta con uno sguardo tutto Irlandese.
Post scriptum
Nell’immagine di copertina la riproduzione presso lo Seamus Heaney Homeplace a Bellaghy – ne parliamo, ne parliamo presto – della cosidetta “scorta delle parole” del poeta. Una riproduzione di questa foto campeggia nella mia casa. A ricordarmi che una delle parole che usava il grande poeta era “Blessed”. In italiano lo traduciamo con “benedetto”, ma forse sarebbe meglio dire “che porta in sé grazia”. In inglese si usa nella vita di tutti giorni per dire grazie delle cose del mondo. Io con questo post dico grazie a Zuppairlandese per avermi dato la possibilità di dare ordine, grazie all’apertura del sito, alle mie parole, alle mie conoscenze. E voi che ne pensate?