Perché un sito sull’Irlanda in questo momento storico? È necessario ricostruire un rapporto con l’isola di Smeraldo dopo un anno e mezzo di Pandemia da Covid-19: con l’attualità, con la musica, la letteratura. E, perché no, i viaggi.
9 febbraio 2020, mattina di sole a Dublino dopo una giornata di pioggia. Di quella pioggia che solo in Irlanda si può vivere: vento e freddo, raffiche e tregue. Una pioggia che non ferma nessun proposito di uscire, soprattutto per una come me che ha poche ore a disposizione per seguire lo spoglio elettorale delle elezioni generali.
L’ultimo posto in cui sono stata prima di lasciare Dublino per un arrivederci lungo un anno e mezzo di pandemia è stato il Moli, il Museo della Letteratura Irlandese aperto nella Newman House a St. Stephen’s Green. Quasi una consegna, incosciente, di come l’Irlanda sarebbe stata con me nei mesi successivi: attraverso le sue parole, la cultura, la letteratura, la musica.
Se ami Dublino, con tutte le sue bellezze e le sue contraddizioni appartieni, come dice il rapper Mango X MathMan “al mare blu profondo” della baia di Dublino.
Una canzone e un video che ho particolarmente a cuore, perché fa vedere la Dublino meno edulcorata e più vera.
In tutti questi mesi la mia Irlanda, come quella di molti, è stata “a distanza”. Ho ricominciato a studiare Letterature straniere all’Università di Torino, dove c’é una buona tradizione di studi di letteratura anglo irlandese. Sono diventata una insegnante, proprio come mi ero ripromessa nell’agosto 2019 a Dublino. Ho letto libri, ho visto streaming musicali che mi hanno fatta sentire meno lontana dagli amati concerti: dalla National Concert Hall ai Live from the Good room organizzati in pieno lockdown da Paul Noonan dei BellX1 con i suoi figli. Poi diventati Electric Kazoo, un vero e proprio format per grandi e bambini. E poi gli Other Voices speciali, i Courage 2020. e il progetto Hybernacle, un week end di composizione musicale dei più importanti artisti irlandesi. No, non c’é stato molto tempo per sentire la nostalgia.
E ora? Il 19 luglio è prevista la riapertura generale dell’isola, con la rimozione della quarantena obbligatoria per chi viene dall’estero. Oggi non è obbligatorio farla in albergo, ma è necessario comunque ottemperarla per quella forma di protezione che il Paese si sta dando dalla fine dello scorso anno per la protezione dai contagi e dalle pericolose varianti inglese e indiana.
Torneremo presto a fare i turisti come in questa foto. E allora nei mesi scorsi ho finalmente preso in mano il progetto di mettere sul sito tutto il patrimoniosviluppato in questi mesi come Zuppairlandese: la newsletter, le dirette durante il lockdown dalla pagina facebook.
Un sito realizzato da Welabo nel nome della semplicità, perché per ricominciare a fare divulgazione con appuntamenti fissi, durante la settimana e sui più importanti social media bisogna fare “slow news” di qualità.
Andare a piccoli passi, consolidare il progetto.
Ecco perché auguro a me e a voi buon viaggio: c’é bisogno di riannodare le trame del nostro sguardo sul mondo dopo la tempesta pandemica.
Io comincio a farlo dall’Irlanda, il posto che conosco meglio. Sarò felice se starete con me.